Alla natura si comanda solo ubbidendole. Francis Bacon, Saggi, 1597/1625

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Il valore terapeutico del miele

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Il prof. Jean Pierre Prost, francese, afferma nel suo manuale:

“I costituenti minori del miele gli conferiscono delle proprietà medicinali innegabili. Somministrando per via boccale il miele guarisce o migliora le ulcere dello stomaco, disturbi intestinali, l’insonnia, mali di gola, alcune affezioni cardiache (normalizza in certi casi la tensione e diminuisce le aritmie del cuore, le extrasistole); è un rimedio inoffensivo nell’insufficienza coronarica, un tonico del cuore, ecc.

Esso aumenta l’emoglobina del sangue e il vigore muscolare (anemie ed affaticamento generale). I fanciulli nutriti col miele sono nettamnente più sviluppati di quelli nutriti con lo zucchero (Chauvin). Il miele facilita la fissione del calcio, attiva l’ossificazione e la dentificazione. E’ leggermente lassativo. Un adulto può ingerire senza danno 500 grammi di miele ogni giorno, ma frazionato nel tempo. Solo alcune persone eccezionalmente sensibili risentono di una leggera orticaria. Nelle applicazioni esterne guarisce piaghe di scottature, foruncolosi, screpolature, rinofaringiti (afte, gengiviti) grazie ad una inibita che gli comunica proprietà antibatteriche.

E’ usato nelle iniezioni endovena per combattere l’itterizia, pruriti; agisce sulle vie urinarie facilitando l’espulsione dei calcoli urinari.”

nella rivista “Vita e salute” si dice ancora:”E’ indicato nei casi di tubercolosi polmonari, nelle ipoglicemie e stati depressivi,nei malati di fegato e di reumatismo. E’ complemento terapeutico nell’influenza, angina, difterite, tifo, perchè possiede qualità batteriche e microcide controllate in laboratorio. E’ permesso l’uso del miele al diabetico (1 Kg di miele contieme dall’1 ai 4 grammi di saccarosio).